1 Mag 2020
Differenze tra fame nervosa e fame
Sicura che quella che provi durante la giornata sia effettivamente fame? Riconosci quando stai mangiando per fame e quando invece per fame nervosa? Verificalo con questo articolo. Prima di iniziare, qualche breve considerazione.
Il cibo viene spesso usato per calmare e rilassare la mente. Durante la nostra vita, bambini, adolescenti, adulti, uomini e donne, ciascuno di noi ha provato la fame nervosa, ormoni, prima, durante o dopo un evento importante, nuovo, ansiogeno. Presente! Io sono quella delle M&M.
Tuttavia se ti ritrovi giornalmente a ricorrere al cibo per confortarti o per smorzare la tensione e non riesci a smettere, questo è un problema, che è possibile si verifichi anche in altre aree. La maggior parte dei disturbi legati al cibo sono provocati dalla ricerca di autoconforto.
Andiamo per gradi…Nei prossimi giorni prova ad osservarti in modo da diventare cosciente se è fame fame o fame nervosa. Già questo potrebbe farti desistere dall’avventarti su patatine e cioccolato.
Cominciamo!
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E NON
Susan Albers, 50 modi per vincere la fame nervosa, Gruppo Editoriale Macro
Stephan Guyenet, Il cervello affamato, Newton Compton Editori
Sonja T.P.Spoor, Marrie H.J.Bekker, TatjanaVan Strien, Guus L.van Heck, Relations between negative affect, coping, and emotional eat
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0195666306006337?via%3Dihub
5 Set 2024
L’importanza di Riconoscere e Nominare le Emozioni: Perché le Parole Fanno la Differenza
Immagina di dover dipingere un bellissimo paesaggio. Davanti a te, una tela bianca pronta per essere riempita con il tuo talento. Ma c’è un problema: hai a disposizione solo due colori, rosso e blu. Non importa quanto ti impegni, il risultato sarà limitato e monocromatico. Questo è esattamente ciò che accade quando usiamo solo pochi termini per descrivere le nostre emozioni.
Proprio come con una tavolozza di colori limitata, quando riduciamo le nostre emozioni a concetti semplici come rabbia o paura, ci perdiamo tutta la gamma di sfumature che fanno parte della nostra esperienza emotiva. Non siamo solo arrabbiati o solo tristi; possiamo essere frustrati, ansiosi, colpevoli, invidiosi o delusi, e ognuna di queste emozioni merita di essere riconosciuta e nominata per quello che è. Ampliare il nostro “vocabolario emotivo” è fondamentale per comprendere meglio noi stessi e gli altri.
Il problema del “fastidio”: Un termine passepartout
Uno dei termini più usati per descrivere ciò che proviamo è “fastidio”. “Mi dà fastidio” diventa una risposta comune, ma cosa significa veramente? Il fastidio è una sensazione di lieve irritazione, un disagio che spesso non viene esplorato ulteriormente. Ma fermarsi qui è come cercare di costruire qualcosa con un solo attrezzo: il martello.
La cassetta degli attrezzi emotiva
Quando affrontiamo le emozioni con un vocabolario limitato, è come avere una cassetta degli attrezzi con solo un martello. Se tutto ciò che conosci sono il fastidio, la rabbia o la paura, tenderai a usarli per descrivere ogni situazione, anche quando ciò che provi è molto più complesso. Ma non tutto può essere risolto con un martello! A volte serve una chiave inglese, un cacciavite o una pinza. Ogni emozione ha un ruolo specifico e ha bisogno di essere riconosciuta nel suo contesto per essere gestita al meglio.
Rabbia e paura: Emblemi di emozioni nascoste
Molte persone tendono a nascondere emozioni più profonde e complesse sotto le due grandi ombrelli di rabbia e paura. Ma cosa si cela veramente dietro queste emozioni primarie? Spesso, sotto la rabbia, si nascondono sentimenti di vergogna, invidia o senso di colpa. La paura, invece, può mascherare insicurezze, frustrazione o ansia.
Non riconoscere queste emozioni ci impedisce di affrontarle realmente. È come continuare a dipingere un quadro con due soli colori, senza mai raggiungere la vera bellezza e complessità del paesaggio che abbiamo davanti.
Come ampliare il vocabolario emotivo
Riconoscere le emozioni richiede pratica e consapevolezza. Ecco alcuni suggerimenti per iniziare a sviluppare un vocabolario emotivo più ricco:
Perché nominare le emozioni fa la differenza
Dare un nome preciso alle emozioni che proviamo ci aiuta a prendere il controllo di esse. Quando le emozioni restano vaghe e indefinite, tendono a sopraffarci e a controllare le nostre reazioni. Al contrario, quando possiamo identificarle e nominarle, ci sentiamo più in grado di gestirle.
È un po’ come avere una tavolozza completa di colori a disposizione: possiamo scegliere come dipingere il nostro paesaggio emotivo, aggiungendo profondità, sfumature e dettagli che prima sembravano fuori dalla nostra portata. Oppure, con una cassetta degli attrezzi completa, possiamo trovare l’attrezzo giusto per affrontare ogni situazione emotiva, invece di battere tutto con il nostro martello di rabbia o paura.
Conclusione
Riconoscere e nominare le emozioni è un’abilità che richiede pratica, ma è essenziale per il nostro benessere psicologico. Ampliare il nostro vocabolario emotivo ci permette di vivere con maggiore consapevolezza e profondità, evitando di semplificare eccessivamente le nostre esperienze interne. La prossima volta che provi una forte emozione, chiediti: “Sto usando tutti i colori a mia disposizione o mi sto limitando a pochi strumenti?”
E ricorda: il fastidio, la rabbia e la paura sono solo una piccola parte della vasta gamma emotiva che possiamo esplorare e comprendere.