Vantaggio secondario

Storiella dell’idraulico

C’è un palazzo grande e lì vive anche un signore che una mattina si sveglia e vuole farsi un caffè. Allora va in cucina e crede di poter aprire il rubinetto per avere l’acqua che gli serve. E invece l’acqua non arriva. E’ per questo che tu, che sei un idraulico,vieni chiamato lì, al piano alto, per far funzionare il rubinetto che non va, per capire qual’è il problema e possibilmente per risolverlo. E rimani lì, ad armeggiare con tubi e rubinetti dei piani alti per trentatrè anni e oltre. Ma l’acqua continua a non arrivare nonostante gli apparenti e vistosi successi. Il sospetto è che questa situazione, che sembra così spiacevole e fallimentare, forse deve avere dei vantaggi nascosti, almeno per qualcuno. Per esempio: il signore si fa consegnare l’acqua minerale a domicilio e paga in contanti. Dunque un vantaggio molto concreto per qualcuno c’è. Anche l’idraulico viene pagato. Il signore non è poi così scontento. A lui il caffè fatto con l’acqua minerale piace di più. Il fatto di avere un idraulico così impegnato per casa  lo fa sentire molto importante. La situazione è per la verità molto costosa, ma il conto viene poi pagato distribuendolo ai vicini dei piani di sotto, che sono numerosissimi e distratti da molte preoccupazioni.

Un vantaggio è un beneficio, un profitto, una convenienza. In questa storia tutti avevano qualche vantaggio secondario.  Addirittura anche il signore al quale non arrivava l’acqua a casa, non aveva nessun interesse a cambiare la situazione. A lui il caffè piaceva con l’acqua della bottiglia. E per trentatrè anni, anche se ci sono stati interventi in superficie niente è cambiato. La dinamica è rimasta la stessa. Nessuno aveva interesse perchè la situazione cambiasse.

Anche in situazioni molto dolorose, ci sono vantaggi nascosti che mantengono l’omeostasi del sistema: famiglia, coppia, scuola/università. E che a te bloccano. Ti fanno vivere situazioni stagnanti.

Sicuramente anche “gli altri” non ti sono d’aiuto, anche il loro comportamento e le loro dinamiche servono a mantenere quell’equilibrio.

Ma questo è un problema loro.

Sposta l’attenzione su di te. Qual’è il tuo vantaggio secondario?

Nelle dipendenze affettive: Stiamo sempre litigando…ci ignoriamo…questa relazione mi fa star male…Eppure non riesco a lasciarlo/a. Non posso. I suoi familiari mi giudicherebbero…Come faccio a gestire i bambini da solo/a…

All’università: L’esame non lo darò domani. Ho bisogno di più tempo…Sono bloccato con l’ultimo esame, mi manca solo la tesi e poi finalmente laureato/a. Eppure non riesco a darlo…Finchè sono all’università sono studente. Dopo che mi laureo, che cosa sono? Che faccio?

Nelle relazioni: A casa dai miei genitori non sto bene, si sanno sempre lamentando. Ho un lavoro che mi permetterebbe di andare a vivere da solo/a. Ma…

Riferimenti bibliografici

Colombo G., Passerini E. – Imparare la libertà. Il potere dei genitori come leva di democrazia – Milano Salani Editore, 2013