Studio di Psicologia e Psicoterapia
Dott.ssa Maria Giuseppina Biddau
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stickman incatenato

28 Apr 2020

La triste storia dell’elefantino tratta da Lascia che ti racconti: Storie per imparare a vivere

Quando ero piccolo adoravo il circo, mi piacevano soprattutto gli animali.

Ero attirato in particolar modo dall’elefante che, come scoprii più tardi, era l’animale preferito di tanti altri bambini.

Durante lo spettacolo quel bestione faceva sfoggio di un peso, una dimensione e una forza davvero fuori dal comune…

Ma dopo il suo numero, e fino a un momento prima di entrare in scena, l’elefante era sempre legato a un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe. Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri. E anche se la catena era grossa e forte, mi pareva ovvio che un animale in grado di sradicare un albero potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.

Era davvero un bel mistero.

Che cosa lo teneva legato, allora? Perché non scappava? Quando avevo cinque o sei anni nutrivo ancora fiducia nella saggezza dei grandi. Allora chiesi a un maestro, a un padre o a uno zio di risolvere il mistero dell’elefante. Qualcuno di loro mi spiegò che l’elefante non scappava perché era ammaestrato. Allora posi la domanda ovvia: «Se è ammaestrato, perché lo incatenano?». Non ricordo di avere ricevuto alcuna risposta coerente. Con il passare del tempo dimenticai il mistero dell’elefante e del paletto, e ci pensavo soltanto quando mi imbattevo in altre persone che si erano poste la stessa domanda.

Per mia fortuna, qualche anno fa ho scoperto che qualcuno era stato abbastanza saggio da trovare la risposta giusta: L’elefante del circo non scappa perché è stato legato a un paletto simile fin da quando era molto, molto piccolo.

Chiusi gli occhi e immaginai l’elefantino indifeso appena nato, legato al paletto. Sono sicuro che, in quel momento, l’elefantino provò a spingere, a tirare e sudava nel tentativo di liberarsi. Ma nonostante gli sforzi non ci riusciva perché quel paletto era troppo saldo per lui. Lo vedevo addormentarsi sfinito, e il giorno dopo provarci di nuovo, e così il giorno dopo e quello dopo ancora…

Finché un giorno, un giorno terribile per la sua storia, l’animale accettò l’impotenza rassegnandosi al proprio destino. L’elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perché, poveretto, crede di non poterlo fare. Reca impresso il ricordo dell’impotenza sperimentata subito dopo la nascita. E il brutto è che non è mai più ritornato seriamente su quel ricordo. E non ha mai più messo alla prova la sua forza, mai più…

da “Lascia che ti racconti: Storie per imparare a vivere (BUR Psicologia e società)” di Jorge Bucay, M. Finassi Parolo

 

By: Maria Giuseppina Biddau Category: Dai libri, Storie Tags: catene, chiave, incatenato, libero, prigioniero, profezia che si autoavvera, soluzione semplice

I quattro accordi

28 Apr 2020

I quattro accordi di Don Miguel Ruiz

Oggi ho terminato di leggere I quattro accordi di Don Miguel Ruiz.  Guardando la foto qui in alto, direi che la frase del Calendario filosofico cade a fagiolo! Comunque…Le opere di questo autore hanno venduto nove milioni di copie e sono state tradotte in 34 lingue…Mi sono fatta prendere la mano e ho acquistato tutti quelli trovati in libreria dello stesso autore. E’ un libro che mi è stato consigliato. Ti dico subito che cosa porterò con me.

Porterò con me il significato profondo dei quattro accordi, che riescono a racchiudere delle linee guida per affrontare ciò che ci capita senza giudizio e aspettative. Liberi! Liberi da credenze che non sono nostre. Siamo stati educati e addomesticati, alcune volte ammaestrati. Mi fa venire in mente la storia dell’elefantino del circo che spesso racconto in terapia. Se la vuoi leggere cliccaci sopra.

Gli accordi che ci fanno soffrire oggi, sono il frutto di credenze e valori dei nostri genitori, dei nostri vicini di casa, dei nostri amici, di nostro marito o di nostra moglie, di persone che abbiamo incontrato. Li abbiamo abbracciati in modo innocente perché in quel frangente non avevamo altra scelta. Ora che siamo guerrieri/adulti possiamo scegliere di essere liberi con saggezza anziché con innocenza

Questo libro mi piace perché parla di cambiamento e pone l’attenzione sul primo passo verso il cambiamento che è la consapevolezza. Consiglia di fare una sorta di inventario dei valori e delle credenze e di coltivare solo quelle che vi rendono felici e di eliminare quelle limitanti, che si basano sulla paura o la rabbia.

Introduce un altro concetto. Fai, agisci. Chi non fa non sbaglia mai.

Tutto ciò che hai imparato da quando sei nato sino ad ora scrivere, guidare, usare il computer, il telefono, suonare uno strumento, usare un macchinario, camminare, parlare, guidare l’auto, l’hai imparata attraverso la ripetizione. Solo con la ripetizione continua, sei riuscito a dominare queste attività, a sentirti capace ed efficace.

Ruiz dice di praticare i 4 accordi, senza stancarsi Apparentemente è semplice ciò che ti chiede di fare. Nel corso del tempo ti renderai conto che le vecchie abitudini cercheranno di prendere il sopravvento. Sarà la pratica a fare la differenza. Le abitudini errate si indeboliranno nel corso del tempo.

Smettila di giudicarti, di sentirti in colpa o di punirti se non riesci alla perfezione le prime volte e anche le successive.

Fai del tuo meglio. Abbi pazienza, la tua condizione non cambierà subito. Ci vogliono tante ripetizioni, tante quante ne hai fatte per instaurare una cattiva abitudine.

Inoltre mi ha fatto riflettere sul significato di rinascita, di resurrezione. A volte non riesco a dare un significato ad alcune feste religiose. Premetto che non sono credente, ma penso che in alcuni scritti ci siano perle di saggezza. Ad esempio la Pasqua per i cristiani che significa? Vorrei festeggiarla anche io con la stessa gioia di un cristiano. Ovviamente la mia considerazione è assolutamente priva di un significato religioso. Risorgere vuol dire sollevarsi dalla morte…Embè! Vuol dire essere come i bambini. Tabula rasa. Sai che significa? Da dove proviene questo concetto? Da Aristotele che parlava del nostro intelletto come una tavoletta di cera che poteva essere raschiata per poterci riscrivere sopra. Risorgere significa essere come i bambini, liberi e selvaggi ma con una differenza liberi con saggezza anziché con innocenza. L’anno scorso la mia collega si è comportata male! Col ca…che le porgo l’altra guancia. Tuttavia penso a quanto sarebbe bello incontrare altri colleghi con cui collaborare. Questo libro parla anche di perdono.

Insomma i prossimi giorni metterò in pratica i quattro accordi. Provare no! Fare, o non fare! Non c’è provare! E se ce lo dice Yoda in Guerre Stellari…

Sii impeccabile con la parola

Non prendere nulla in modo personale

Non supporre nulla

Fai sempre del tuo meglio

Cosa non porterò con me? Il lessico sciamanico

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E NON

Don Miguel Ruiz – I quattro accordi

https://it.wikipedia.org/wiki/Tabula_rasa

Star Wars. Episodio V. L’impero colpisce ancora

 

By: Maria Giuseppina Biddau Category: Dai libri

Diario del sonno

27 Apr 2020

Diario del sonno

 

A che mi serve fare un diario? So che non dormo bene  e questo mi basta. Uffa! Adesso devo anche scrivere… A questo punto cosa sei disposto a fare per stare meglio? Scommetto che stai pensando: Tutto! E allora scrivi e compila il diario. Ti servirà per sapere dove stai sbagliando. Inoltre questo diario potrà servire al tuo medico di famiglia, allo psichiatra, al neurologo e allo psicoterapeuta per poterti aiutare e dare indicazioni in merito all’insonnia.

Compilalo ogni mattina, per almeno una settimana, se sono due è meglio, prima di rivolgerti ad uno specialista. Compilalo anche durante le fasi della terapia, in modo da tenere sotto controllo l’andamento della stessa

Insomma, questo strumento di autovalutazione servirà sia in fase diagnostica che terapeutica!

Stai attento alle domande, leggile bene! Viene chiesto a che ora vai a dormire…tuttavia non è detto che l’ora in cui ti corichi coincida anche con l’ora in cui ti addormenti. Così per lo svegliarsi non è detto che coincida con l’ora in cui ti alzi. Inoltre, questo questionario serve anche per analizzare come tu valuti la qualità del tuo sonno. Se lo vuoi salvare clicca  su DIARIO DEL SONNO – Dott.ssa Maria Giuseppina Biddau

 

 

Riferimenti bibliografici e non

Mattew Walker – Perché dormiamo. Poteri e segreti del sonno per una vita sana e felice

Laura Palagini, Raffaele Manni, Teresa Agnello, Irene Mazzei – Misurare il sonno. Repertorio delle scale di valutazione dei disturbi del sonno

NIHI MedlinePlus. Bethesda, MD, National Library of Medicine (US), Tips for Getting a Goods Night’s Sleep, estate 2012,   https://magazine.medlineplus.gov/pdf/MLP_Summer2012web.pdf

NHLBI, National Heart, Lung And Blood Institute, Your guide healthy sleep https://www.nhlbi.nih.gov/health-topics/all-publications-and-resources/your-guide-healthy-sleep

 

By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog, Prima di prendere un appuntamento Tags: ansia, ansiolitici, assonnato, ciclo sonno veglia, diario, diario del sonno, farmaci, insonnia, ndare a letto, non concentrato, non dormire, poca memoria, psicologo, riaddormentarsi, risvegli notturni, sleep, sonno, stanco, stare svegli

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25 Apr 2020

Suggerimenti per una buona notte di sonno

Rispetta gli orari. Vai a letto e svegliati ogni giorno alla stessa ora. Essendo abitudinari, troviamo difficile adattarci al cambiamento di orario. Svegliarsi più tardi la domenica non compenserà la mancanza di sonno durante la settimana e renderà più difficile svegliarsi presto il lunedì mattina.

Consiglio di Mattew Walker autore del libro Perché dormiamo: Metti una sveglia, anche, per andare a letto

L’esercizio fisico è ancora più salutare se praticato 2-3 ore prima di coricarti. Cerca di allenarti almeno 30 minuti al giorno, per più giorni a settimana, non troppo tardi nel corso della giornata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Evita la caffeina e la nicotina. Caffè, cole, alcuni tè e cioccolato contengono sostanze stimolanti ed i loro effetti possono richiedere fino a 8 ore per svanire completamente. Una tazza di caffè, nel tardo pomeriggio, può rendere difficile l’addormentamento notturno. La nicotina è anche uno stimolante, che spesso fa dormire i fumatori solo leggermente. Inoltre, alcuni fumatori, spesso, si svegliano troppo presto al mattino a causa dell’astinenza da nicotina. 

Evita le bevande alcoliche e non, pasti abbondanti prima di andare a letto. L’abuso di alcol ti priva del sonno profondo e del sonno REM. A metà notte, svaniti gli effetti dell’alcol, può capitare di svegliarsi.Bere troppi liquidi poco prima di andare a dormire può causare frequenti risvegli per urinare. Bene, uno spuntino leggero, invece un pasto abbondante può causare indigestione che interferisce col sonno.

Se hai difficoltà a dormire, parla con il tuo medico, per capire se alcuni farmaci che stai assumendo potrebbero contribuire alla tua insonnia e chiedi se possono essere assunti in altri momenti durante il giorno o il pomeriggio.

Niente pisolini dopo le 15:00! I pisolini possono aiutare a recuperare, tuttavia, nel tardo pomeriggio, rendono più difficile addormentarsi di notte.

Rilassati prima di andare a letto. Un’attività rilassante, come leggere o ascoltare musica o fare un bagno caldo, dovrebbe far parte del rituale della buonanotte.

 Sbarazzati di qualsiasi cosa nella tua camera da letto che può distrarti dal sonno, come rumori, luci intense, un letto scomodo o temperature calde. Dormirai meglio se la temperatura nella stanza viene mantenuta fresca. Una TV, un cellulare o un computer in camera da letto possono essere una distrazione e privarti del sonno necessario. Gli individui che soffrono di insonnia, quando non riescono a dormire, spesso, guardano l’orologio. Fai in modo di non guardarlo, elimina gli orologi dalla stanza, in modo da non preoccuparti dell’ora, mentre cerchi di addormentarti.

Stai alla luce naturale del sole durante il giorno, fondamentale per regolare il ritmo sonno/veglia. Cerca di uscire alla luce solare naturale per almeno 30 minuti ogni giorno.

Se ti senti ancora sveglio dopo essere rimasto a letto per più di 20 minuti o se stai iniziando a sentirti ansioso o preoccupato, alzati e fai qualche attività rilassante fino a quando non ti senti assonnato. L’ansia di non riuscire a dormire può rendere più difficile addormentarsi

 

Consulta un professionista della salute se continui ad avere problemi a dormire. Se trovi costantemente difficoltà ad addormentarti o a dormire e / o ti senti stanco o non ben riposato durante il giorno nonostante passi abbastanza tempo a letto la notte, potresti avere un disturbo del sonno. Il tuo medico di famiglia dovrebbe essere in grado di aiutarti ad escludere altri problemi di salute che potrebbero disturbare il tuo sonno. Uno psicologo può aiutarti ad affrontare ruminazioni, pensieri, preoccupazioni che possono incidere sul sonno.

Uno dei modi migliori per capire se stai dormendo abbastanza bene e se hai segni di un disturbo del sonno è tenere un diario del sonno .

 

Riferimenti bibliografici e non

Mattew Walker – Perché dormiamo. Poteri e segreti del sonno per una vita sana e felice

NIHI MedlinePlus. Bethesda, MD, National Library of Medicine (US), Tips for Getting a Goods Night’s Sleep, estate 2012,   https://magazine.medlineplus.gov/pdf/MLP_Summer2012web.pdf

NHLBI, National Heart, Lung And Blood Institute, Your guide healthy sleep https://www.nhlbi.nih.gov/health-topics/all-publications-and-resources/your-guide-healthy-sleep

 

By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog Tags: assonnato, ciclo sonno veglia, insonnia, ndare a letto, non concentrato, non dormire, poca memoria, riaddormentarsi, risvegli notturni, sleep, sonno, stanco, stare svegli

stickman al telefono

22 Apr 2020

Quattro azioni + 1, da svolgere prima di rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta

1

medico

Consulta il tuo medico di famiglia

Condizioni fisiche sottostanti, come per esempio tiroidite, anemia, carenza di vitamine, sali minerali, … possono dare un quadro falsato di ansia e/o depressione, o sintomi come stanchezza, nervosismo, difficoltà di addormentamento, ipersonnia, tachicardia, bradicardia, tremori, ecc.

Il medico di base sarà in grado di diagnosticare questi stati di carenza, grazie ad una semplice, quanto fondamentale analisi del sangue e consigliare una terapia farmacologica o un regime alimentare opportuno.

2 Fai un diario per una o due settimane

diario

Scrivi i sintomi, quando si presentano, in quali occasioni, quanto dura il singolo episodio, da quanto tempo dura il malessere. Queste informazioni saranno utili a te per decidere se la situazione dura da troppo tempo o se invece è solo un momento di sconforto. Saranno utili al terapeuta per avere un quadro più chiaro della situazione.

3 Prova ad aiutarti da solo con gli strumenti e le risorse che hai o che puoi costruirti

Parla alla tua famiglia o ad un amico delle tue preoccupazioni.

Leggi e soprattutto metti in pratica ciò che c’è scritto nei libri di auto-aiuto che suggeriscono modi per cambiare schemi comportamentali e di pensiero inutili e dannosi.

Leggere libri

Importante: non serve solo leggere. Ricordati la pubblicità della Nike: Just do it!

Qualche tempo fa ho letto questa frase, non ricordo dove, altrimenti avrei con piacere scritto la fonte “Siamo saturi di informazioni e in debito di azioni…

Dunque leggi e soprattutto, metti in pratica.

4 Cerca uno psicologo

Se dopo i primi tre step, fondamentale è il primo, non sei riuscito/a a risolvere, puoi venire in studio da me. In tal caso, telefona dal lunedì al venerdì tra le 13.30 e le 14.30, al 3485132139 e prendi un appuntamento

Oppure cerca un altro terapeuta.

Se stai cercando un privato, clicca su Albo Nazionale degli Psicologi

Se ti trovi in Sardegna, ti metto il link dell’Albo degli Psicologi della Sardegna, a cui sono iscritta, anche io, clicca qui,

Se stai cercando un terapeuta della Asl, rivolgiti al centro di salute mentale della tua zona, di seguito metto i link per Sassari e Cagliari,

A proposito…sai cosa sono e cosa fanno i centri di salute mentale? E i consultori?

+ 1

Ricordati, prima di contattare un altro terapeuta, di concludere la vecchia terapia, nel caso tu ne stessi già seguendo una.

By: Maria Giuseppina Biddau Category: Prima di prendere un appuntamento Tags: analisi del sangue, anoressia, ansia, beange eating, bulimia, depressione, disturbo del comportamento alimentare, psicologo, psicologo Cagliari, psicologo Elmas, psicologo Sassari, psicoterapeuta, psicoterapeuta Cagliari, psicoterapeuta Elmas, psicoterapeuta Sassari, psicoterapia Cagliari, psicoterapia Sassari, Sassari, stare bene, tiroidite, volersi bene

19 Mar 2019

Solo telefonate

Ciao

questo è un promemoria, per tutte le persone che sono in terapia in questo momento.

Ti chiedo, gentilmente, un’accortezza.

Per spostare o disdire l’appuntamento, o per qualsiasi comunicazione richieda una mia risposta.

Fai una telefonata.

E’ raro che legga mail, messaggi, whatsapp, messaggi su facebook. Rispondo, a questi, saltuariamente, o dopo diversi giorni.

Do la priorità alle telefonate.

Se vuoi una risposta entro le 24 ore lavorative

Mi puoi contattare al 3485132139, lasciare un messaggio in segreteria, che parte dopo sei squilli. Altrimenti puoi telefonare dal lunedì al venerdì, tra le 13.30 e le 14.30, orario nel quale rispondo io.

Grazie per la collaborazione 
A presto
Giusi Biddau 

By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog

21 Mag 2016

Alcuni passi da compiere per uscire da una relazione perversa

Se hai elaborato che è una relazione tossica per te, sei a metà dell’operameta. Finalmente sei entrato nel tunnel della consapevolezza.

Frequenta persone che ti facciano sentire bene. Non isolarti

Dedicati ad hobby vecchi o nuovi in modo da occupare la mente in attività piacevoli e facebook addictche ti possano distrarre. Evita i social network, quello non è un hobby.

Coccolati e amati.

Punto difficile, ma il piú importante: taglia ogni contatto con la persona con cui hai stretto la relazione perversa. Sottolineo, urlò e scrivo a lettere cubitali OGNI contatto.

Ed inoltre…potrà capitare di ricascare nella “trappola” della relAmor-proprioazione perversa. Pazienza! Capita! Non demordere. Il riavvicinamento è un fallimento momentaneo. Sono prove di fuga. È la dimostrazione che sei in grado di allontanarti dalla persona che ti fa stare male.

Passo successivo: “dieta di mantenimento”. Fai in modo che lo stare lontano da questa persona diventi un’abitudine.

Maria Giuseppina Biddau

Bibliografia

Cinzia Mammoliti – I serial killer dell’anima. I manipolatori sono tra noi: come riconoscerli, come evitarli, come difenderci da loto – Edizioni Sonda

By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog, Maldamore

20 Mag 2016

Fermare il ciclo della rabbia

figli schiaffo
C’era un bambino […] di undici anni […]. Aveva un problema con suo padre: ogni volta che sbagliava oppure cadeva e si faceva male, suo padre invece di aiutarlo lo sgridava e lo insultava: «Stupido ragazzino! È mai possibile che ti fai sempre male?». Il bambino, per questo, non riusciva a considerarlo un padre amorevole, un buon padre e si riprometteva, una volta cresciuto e sposato, di non trattare così i suoi figli. Se il suo bambino, giocando, si fosse fatto un livido o un’escoriazione, lui non lo avrebbe sgridato: lo avrebbe abbracciato e avrebbe cercato di aiutarlo. […] Un giorno la sorella giocava con altre bambine sull’amaca quando all’improvviso cadde, sbatté la testa su un sasso e cominciò a perdere sangue dalla fronte. Il ragazzo si sentì subito crescere dentro l’energia della rabbia; stava per gridare a sua sorella: “Stupida ragazzina! Possibile che ti fai male in questo modo?”ABITUDINI AAA, stava per comportarsi come suo padre con lui. […] Invece di mettersi a gridare contro la sorella, lasciò che altri si prendessero cura di lei e cominciò a praticare la meditazione camminata e il respiro consapevole “imparata l’anno precedente”. Nel giro di cinque minuti […] capì che la sua reazione, la sua rabbia era un’abitudine che gli aveva trasmesso il padre. Lui non aveva nessuna intenzione di trattare sua sorella in quel modo, ma l’energia trasmessagli dal padre era tanto forte da portarlo sul punto di fare con lei quasi esattamente quello che suo padre faceva con lui. Per un bambino di dodici anni, questa è una specie di illuminazione! Continuò a camminare e all’improvviso si sentì pieno di voglia di praticare per trasformare quell’abitudine, per non rischiare in futuro di trasmetterla ai suoi figli. Sapeva che solo la pratica della presenza mentale poteva aiutarlo a interrompere questo ciclo di sofferenza. Il ragazzino riuscì anche a capire che il padre, a sua volta, era una vittima decorsa a staffetta Pietro Mennealla trasmissione ereditaria della rabbia: forse anche lui non voleva trattare così il figlio, ma lo faceva perché aveva in sé una forza dell’abitudine troppo grande. Nel momento in cui il giovane ebbe questa intuizione profonda, che anche il padre era vittima dell’ereditarietà, tutta la rabbia che provava per lui svanì. Pochi minuti dopo gli venne il desiderio improvviso di andare a casa e di invitare suo padre a praticare “la meditazione” insieme a lui. Una grande realizzazione, per un ragazzino di dodici anni!
 
Questa storia è raccontata nel libro – Spegni il fuoco della rabbia di Thích Nhất Hạnh monaco buddhista, poeta e attivista vietnamita per la pace.
 
Descrive elegantemente ciò che capita tra genitori e figli e nelle diverse generazioni. Sottollavorare duro2inea che spesso si hanno delle intuizioni e dei desideri. I miei genitori si sono comportati male, con me, in questo contesto. Oppure non voglio fare gli stesArchimede1si errori che i miei genitori hanno fatto con me.
 
L’intuizione è un punto di partenza ma non un traguardo statico. Se questa intuizione non viene coltivata rimane fine a sè stessa.
Ci vuole impegno e dedizione per perseguire la felicità. Consapevolezza e responsabilità per lasciar andare ciò che ci fa soffrire.
 
Maria Giuseppina Biddau
By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog Tags: Cagliari, Dott.ssa Maria Giuseppina Biddau psicologo, psicologo Cagliari, psicologo Elmas, psicologo Sassari, psicoterapeuta Cagliari, psicoterapeuta Elmas, psicoterapeuta Sassari, rabbia, rancore, resilienza, vantaggio secondario

29 Feb 2016

NO Whatsapp 2

Usa whatsapp con criterio. Per un divertente e breve scambio di battute può essere utile…Evita di intavolare conversazioni su argomenti delicati.

Usalo per gli appuntamenti con gli amici. Evita di usarlo con persone con cui hai poca confidenza. In alcune occasioni potresti apparire superficiale. “Una telefonata allunga la vita”telefono2

Evita di usarlo per litigare. Quando vedi la mala parata abbandona il campo. Alcune volte per vincere una guerra è necessario perdere una battaglia. La guerra che vincerai sarà la tua tranquillità e la serenità. Preserverai, forse, un rapporto, una relazione. Riprendi quel discorso nella realtà, quando avrai davanti la persona interessata.

Se partiamo dal presupposto che comunicare bene è segno di amore, allora, gli sms e whatsapp sono come i coriandoli portati via dal vento.coriandoli
Urla mute di una persona che non vuole ascoltare la risposta dell’altro.

Whatsappa con criterio. Discuti, dialoga, litiga, nella realtà, per affrontare argomenti delicati. Ribadisco a quattr’occhi, senza filtri. chattare2

 

 

 

By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog Tags: autostima, comunicazione, coppia, psicologo Assemini, psicologo Cagliari, psicologo Elmas, psicologo psicoterapeuta cagliari, psicologo Sassari, relazioni, social network, sofferenza psicologica, whatsapp

29 Feb 2016

NO Whatsapp

Litigio-WhatsApp1

Un modo ingegnoso per intavolare discussioni fuorvianti, poco chiare, fumose è whatsapp.

L’ironia perde di vigore. Le battute di spirito possono essere travisate. Mancano buona parte degli elementi che rendono una conversazione chiara ed elaborata. Manca la punteggiatura: l’intonazione, la mimica facciale, la gestualità e le pause.

Manca quasi tutto! E non pensfacebook18erai che le emoticons che, sono tanto, ma tanto carine, possano sopperire alla punteggiatura di una discussione! Le emoticon, non bastano, per sostituire un sano dialogo a quattr’occhi. Continua

 

By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog
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