L’accettazione della paura comincia con il riconoscerla

Il primo passo per accettare la paura è ammettere che ci sia.

kreplach

C’è una storia che mio padre era solito raccontarmi quando ero un bimbo. E’ la storia di un bambino ter

“No” rispose lui. Tagliò un quadratino di pasta.rorizzato dai kreplach, dei tipici ravioli ebraici. Un giorno sua madre gli disse che gli avrebbe mostrato che non c’era niente da temere dai kreplach. Lo portò con sè in cucina, lo mise a sedere e, dopo aver steso un impasto di farina, gli chiese se avesse paura.

“C’è qualcosa di cui aver paura?”, gli chiese.

“No, nulla.” Allora prese del trito di carne e lo mise al centro del quadratino.

“E adesso?”

“No, certo che no!” rispose lui.

 

Quindi prese un angolo e lo ripiegò.

 

“Hai paura?”

“No!” Allora ripiegò un altro angolo.

“Ancora nessuna paura?”

“Nessuna!” Ripiegò anche il terzo angolo.

“Paura?”

Noo.” Infine, prese l’ultimo angolo e ripiegò.

“Ahhh, Kreplach!!!!”

 

Questo è come la paura può essere irrazionale tanto quanto temere i kreplach.

 

– Krishnananda e Amana – Uscire dalla paura. Osservare il bambino emozionale dentro di noi e interrompere l’identificazione – Universale Economica Feltrinelli 2014