Studio di Psicologia e Psicoterapia
Dott.ssa Maria Giuseppina Biddau
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  • C’è un elefante in salone 3

19 Mar 2019

Solo telefonate

Ciao

questo è un promemoria, per tutte le persone che sono in terapia in questo momento.

Ti chiedo, gentilmente, un’accortezza.

Per spostare o disdire l’appuntamento, o per qualsiasi comunicazione richieda una mia risposta.

Fai una telefonata.

E’ raro che legga mail, messaggi, whatsapp, messaggi su facebook. Rispondo, a questi, saltuariamente, o dopo diversi giorni.

Do la priorità alle telefonate.

Se vuoi una risposta entro le 24 ore lavorative

Mi puoi contattare al 3485132139, lasciare un messaggio in segreteria, che parte dopo sei squilli. Altrimenti puoi telefonare dal lunedì al venerdì, tra le 13.30 e le 14.30, orario nel quale rispondo io.

Grazie per la collaborazione 
A presto
Giusi Biddau 

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By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog

21 Mag 2016

Alcuni passi da compiere per uscire da una relazione perversa

Se hai elaborato che è una relazione tossica per te, sei a metà dell’operameta. Finalmente sei entrato nel tunnel della consapevolezza.

Frequenta persone che ti facciano sentire bene. Non isolarti

Dedicati ad hobby vecchi o nuovi in modo da occupare la mente in attività piacevoli e facebook addictche ti possano distrarre. Evita i social network, quello non è un hobby.

Coccolati e amati.

Punto difficile, ma il piú importante: taglia ogni contatto con la persona con cui hai stretto la relazione perversa. Sottolineo, urlò e scrivo a lettere cubitali OGNI contatto.

Ed inoltre…potrà capitare di ricascare nella “trappola” della relAmor-proprioazione perversa. Pazienza! Capita! Non demordere. Il riavvicinamento è un fallimento momentaneo. Sono prove di fuga. È la dimostrazione che sei in grado di allontanarti dalla persona che ti fa stare male.

Passo successivo: “dieta di mantenimento”. Fai in modo che lo stare lontano da questa persona diventi un’abitudine.

Maria Giuseppina Biddau

Bibliografia

Cinzia Mammoliti – I serial killer dell’anima. I manipolatori sono tra noi: come riconoscerli, come evitarli, come difenderci da loto – Edizioni Sonda

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By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog, Maldamore

20 Mag 2016

Fermare il ciclo della rabbia

figli schiaffo
C’era un bambino […] di undici anni […]. Aveva un problema con suo padre: ogni volta che sbagliava oppure cadeva e si faceva male, suo padre invece di aiutarlo lo sgridava e lo insultava: «Stupido ragazzino! È mai possibile che ti fai sempre male?». Il bambino, per questo, non riusciva a considerarlo un padre amorevole, un buon padre e si riprometteva, una volta cresciuto e sposato, di non trattare così i suoi figli. Se il suo bambino, giocando, si fosse fatto un livido o un’escoriazione, lui non lo avrebbe sgridato: lo avrebbe abbracciato e avrebbe cercato di aiutarlo. […] Un giorno la sorella giocava con altre bambine sull’amaca quando all’improvviso cadde, sbatté la testa su un sasso e cominciò a perdere sangue dalla fronte. Il ragazzo si sentì subito crescere dentro l’energia della rabbia; stava per gridare a sua sorella: “Stupida ragazzina! Possibile che ti fai male in questo modo?”ABITUDINI AAA, stava per comportarsi come suo padre con lui. […] Invece di mettersi a gridare contro la sorella, lasciò che altri si prendessero cura di lei e cominciò a praticare la meditazione camminata e il respiro consapevole “imparata l’anno precedente”. Nel giro di cinque minuti […] capì che la sua reazione, la sua rabbia era un’abitudine che gli aveva trasmesso il padre. Lui non aveva nessuna intenzione di trattare sua sorella in quel modo, ma l’energia trasmessagli dal padre era tanto forte da portarlo sul punto di fare con lei quasi esattamente quello che suo padre faceva con lui. Per un bambino di dodici anni, questa è una specie di illuminazione! Continuò a camminare e all’improvviso si sentì pieno di voglia di praticare per trasformare quell’abitudine, per non rischiare in futuro di trasmetterla ai suoi figli. Sapeva che solo la pratica della presenza mentale poteva aiutarlo a interrompere questo ciclo di sofferenza. Il ragazzino riuscì anche a capire che il padre, a sua volta, era una vittima decorsa a staffetta Pietro Mennealla trasmissione ereditaria della rabbia: forse anche lui non voleva trattare così il figlio, ma lo faceva perché aveva in sé una forza dell’abitudine troppo grande. Nel momento in cui il giovane ebbe questa intuizione profonda, che anche il padre era vittima dell’ereditarietà, tutta la rabbia che provava per lui svanì. Pochi minuti dopo gli venne il desiderio improvviso di andare a casa e di invitare suo padre a praticare “la meditazione” insieme a lui. Una grande realizzazione, per un ragazzino di dodici anni!
 
Questa storia è raccontata nel libro – Spegni il fuoco della rabbia di Thích Nhất Hạnh monaco buddhista, poeta e attivista vietnamita per la pace.
 
Descrive elegantemente ciò che capita tra genitori e figli e nelle diverse generazioni. Sottollavorare duro2inea che spesso si hanno delle intuizioni e dei desideri. I miei genitori si sono comportati male, con me, in questo contesto. Oppure non voglio fare gli stesArchimede1si errori che i miei genitori hanno fatto con me.
 
L’intuizione è un punto di partenza ma non un traguardo statico. Se questa intuizione non viene coltivata rimane fine a sè stessa.
Ci vuole impegno e dedizione per perseguire la felicità. Consapevolezza e responsabilità per lasciar andare ciò che ci fa soffrire.
 
Maria Giuseppina Biddau
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By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog Tags: Cagliari, Dott.ssa Maria Giuseppina Biddau psicologo, psicologo Cagliari, psicologo Elmas, psicologo Sassari, psicoterapeuta Cagliari, psicoterapeuta Elmas, psicoterapeuta Sassari, rabbia, rancore, resilienza, vantaggio secondario

29 Feb 2016

NO Whatsapp 2

Usa whatsapp con criterio. Per un divertente e breve scambio di battute può essere utile…Evita di intavolare conversazioni su argomenti delicati.

Usalo per gli appuntamenti con gli amici. Evita di usarlo con persone con cui hai poca confidenza. In alcune occasioni potresti apparire superficiale. “Una telefonata allunga la vita”telefono2

Evita di usarlo per litigare. Quando vedi la mala parata abbandona il campo. Alcune volte per vincere una guerra è necessario perdere una battaglia. La guerra che vincerai sarà la tua tranquillità e la serenità. Preserverai, forse, un rapporto, una relazione. Riprendi quel discorso nella realtà, quando avrai davanti la persona interessata.

Se partiamo dal presupposto che comunicare bene è segno di amore, allora, gli sms e whatsapp sono come i coriandoli portati via dal vento.coriandoli
Urla mute di una persona che non vuole ascoltare la risposta dell’altro.

Whatsappa con criterio. Discuti, dialoga, litiga, nella realtà, per affrontare argomenti delicati. Ribadisco a quattr’occhi, senza filtri. chattare2

 

 

 

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By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog Tags: autostima, comunicazione, coppia, psicologo Assemini, psicologo Cagliari, psicologo Elmas, psicologo psicoterapeuta cagliari, psicologo Sassari, relazioni, social network, sofferenza psicologica, whatsapp

29 Feb 2016

NO Whatsapp

Litigio-WhatsApp1

Un modo ingegnoso per intavolare discussioni fuorvianti, poco chiare, fumose è whatsapp.

L’ironia perde di vigore. Le battute di spirito possono essere travisate. Mancano buona parte degli elementi che rendono una conversazione chiara ed elaborata. Manca la punteggiatura: l’intonazione, la mimica facciale, la gestualità e le pause.

Manca quasi tutto! E non pensfacebook18erai che le emoticons che, sono tanto, ma tanto carine, possano sopperire alla punteggiatura di una discussione! Le emoticon, non bastano, per sostituire un sano dialogo a quattr’occhi. Continua

 

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By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog

22 Feb 2016

Sano è bello! E quanto è bello litigare in modo sano

chiacchiere

Vuoi fare una bella e sana litigata? Perchè ci sono litigate sane e litigate meno sane? Eh si! Camillo Loriedo afferma che non si devono evitare i litigi.

Ci sono alcuni punti da tenere presenti:

 

insultare, offendere
insultare, offendere

 

Litigare su ciò che è capitato, evitando di cadere in basso offendendo la persona. Non ti dimenticare che Eleonor Roosevelt diceva “Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone”.

 

Hic et nunc…

Adesso, Hic et nunc
Adesso, Hic et nunc

Qui ed ora! E non togliere i morti da sottoterra come diceva la mia mamma. Litiga e discuti su ciò che è avvenuto ora. Non mettere troppa carne al fuoco. Rischiate di perdere l’argomento della litigata. E invece di avere un esito positivo si raggiunge un gran pastrocchio.

 

 

 

 

…poi dipende da cosa vuoi raggiungere litigando.

Unni all'attacco, guerra, morte, devastazione
Unni all’attacco, guerra, morte, devastazione

Te lo sei mai domandato? Vuoi ottenere di infervorare ulteriormente gli animi? Offendi! Vuoi avere ragione a tutti i costi? Vuoi vincere? Fai in modo di avere l’ultima parola…anche con mezzucci. Vuoi che lui o lei rimanga sempre con te? Umiliati! Dagli ragione e di che è tutta colpa tua, senza neanche analizzare o discutere! Per ovviare a questi disastrosi modi di litigare. Orientati al risultato che vuoi ottenere

 

Non coinvolgere amici, parenti e conoscenti.

In parole povere?

Le parole giuste, al momento giusto, possono far crescere una relazione e far intravedere nuove possibilità. Le parole sbagliate, al momento sbagliato possono confondere e limitare, danneggiare e ferire.

Massimo Cavezzali, incongruenze
Massimo Cavezzali, incongruenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Comunicare chiaramente è sinonimo di rispetto. Solo attraverso il rispetto si arriva ad amarsi e amare l’altro.

E se vuoi continuare la lettura clicca sui link qui sotto:

C’è un elefante in salone

Non mi lasciare per uno str…..Solo IO posso darti la felicità

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By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog

12 Feb 2016

C’è un elefante in salone 3

E l’elefante è solo, in salone, e chissà cosa starà combinando. elefantenella-stanzaQuando affronti le discussioni, scegli un buon momento per comunicare che ad esempio la relazione come è adesso non ti soddisfa, sta diventando noiosa e routinaria, c’è qualcosa che non va… A proposito! Se hai notato, che la relazione non ti soddisfa, sei già a buon punto! Se vuoi leggere come intavolare una sana litigata clicca qui.
Nelle discussioni importanti c’è tanta pressione emotiva, da entrambe le parti. Se vuoi, davvero… ma davvero, davvero, essere ascoltato non gli puoi parlare maradona-1994-350x264quando c’è il gol più bello del campionato o quando lei si sta facendo le sopracciglia o quando sta preparando il soufflé o quando rientra stanco e frustrato da una brutta giornata lavorativa. truccoLa vostra relazione vale e non puoi lanciare parole a casaccio in un momento non idoneo a contenere un qualcosa di prezioso. Che è la tua relazione. Perchè tu la consideri così vero? La consideri un qualcosa di prezioso…Non è cosììì?! Proprio per questa ragione anche lo spazio dove viene affrontato l’argomento è fondamentale. Se vuoi saperne di più e non lo hai già letto, clicca qui
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12 Feb 2016

C’è un elefante in salone

Ogni tanto mi piace sfogliare a caso i libri che ho in studio. Oggi ho scelto I dieci comandamenti della coppia. Mi ha tanto incuriosito la prima frase del capitolo I dieci comandamenti per discutere di questioni delicate che ho letto tutti i 10 punti. 
Siate controintuitivi. Se c’è un elefante al centro della stanza se ne deve parlare non certo ignorarlo. elefantenella-stanzaL’indifferenza funziona sul breve periodo, ma alla lunga risulta logorante questo è ciò che dice Jeffrey Zeig. E mi vengono in mente tanti lui e lei che parlano e si confrontano poco, quasi niente, soprattutto dopo la nascita di un figlio. La nascita di un figlio…nota dolente per le coppie già in crisi, dove pochi valori condivisi portano la coppia allo sbaraglio. La coppia priva di obiettivi realistici e carica di aspettative illusionistiche da soap opera, da reality, da social network e perchè no…alcune volte da youporn, è come una nave senza timone in balia della tempesta di emozioni.
Altri punti interessanti su quando e dove discutere di questioni delicate? Tempistica. Logistica
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By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog

12 Feb 2016

C’è un elefante in salone 2

E intanto l’elefante sta in salone solo soletto e ti distrugge il divanetto 😛
Fuori luogo…fuori contesto, intavolare il discorso sulla vostra relazione durante una cena tra amici. Palcoscenico ideale per il lancio della lingua più velenosa o della battuta più tagliente o della frecciatina umiliante. Ambito perfetto per sollevare un gran polverone, infuocare gli animi e rimanere fissati nella situazione più marrone del secolo. In situazioni del genere esci apparentemente, solo appar963776966-vicino-cena-a-lume-di-candela-muro-in-mattoni-origliareentemente, vincitore.
E non ti nascondere dietro il classico… Visto che è saltato fuori l’argomento ne parliamo…Oppure e quando mi ricapita una situazione di questo genere lui o lei sfuggono sempre. Almeno i nostri amici sapranno di che pasta è fatto. Se l’obiettivo che vuoi ottenere è umiliare l’altro o ridicolizzarlo o fare in modo che gli altri sappiano o avere e ottenere una standing ovation per essere stato il/la migliore nell’esporre le tue ragioni, perchè tu hai sempre ragione e in questa occasione hai stra-ragione. Accomodati. 
Se tieni alla coppia, Se ci tieni al Noi. Beh! Sarebbe il caso scegliere un luogo adeguato per discutere adeguatamente e con termini adeguati alla faccenda. Hai notato ho usato adeguato diverse volte. Mi piace essere ripetitiva. E tu…Domandati se davvero questa coppia, è così preziosa, per te, da discutere in un luogo privato e tutto vostro oppure è più forte il tuo bisogno di sovrastare e puntualizzare il tuo potere.
Altra nota dolente la tempisticaLitigio-WhatsApp1
Evita Whatsapp…ma questa è un’altra storia. Se la vuoi leggere clicca qui.
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By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog Tags: amore, conflitti, coppia, crisi di coppia, Dott.ssa Maria Giuseppina Biddau psicologo, Maria Giuseppina Biddau psicologo Cagliari, psicologia, psicologo, psicologo Assemini, rabbia

11 Feb 2016

Non mi lasciare per uno str…..Solo IO posso darti la felicità

E quando, finalmente, con mille sacrifici e atroci dubbi, ti sarai annientata/o per lui o per lei e…casalinghedisperate2qui, seguimi, che sembra uno scioglilingua. Sarai diventato/a ciò che, tu pensi che lei o lui desiderino che tu diventi o faccia (qui bisogna stare attenti al maschile e al femminile. Per par condicio utilizzo entrambi, con esiti disastrosi, per eleganza e leggerezza della frase)…Dove ero rimasta!? Ah…si! Raggiunto l’agognato cambiamento da giovane hipster a vecchio pantofolaio, tutto casa lavoro e studio o hipster-accessorida donna sportiva a donna glamour, con uno stile che non è il tuo o viceversa. Dipende dal capriccio e dal partner del momento. Cambiamento stile, tipo: cambiochecihopauradiperdertinonmilasciaresolo/a. non mi lasciareLui o lei si saranno felicemente stancati di te o a te verrà l’ulcera e tu rimarrai con un impalcatura degna di Cine Città e un attestato di frequenza al concorso miglioreinterpretazionedelmestessochenonsono. Conclusioni. Sii te stesso. Se a qualcuno non vai bene così come sei, forse non è la relazione giusta per te, in questo momento. Io non so… Non si cambia per amore dell’altro o per accondiscendenza Se proprio vuoi cambiare qualcosa, fatti un esame di coscienza e cambia ciò che a te non va bene di te. Insomma cambia per amor tuo e non per amore dell’altro. Cambia il tipo di relazione, il modo in cui ti relazioni con l’altro. Non cambiare te stesso e non cambiare l’altro. Ecco l’ho detto. Rifacciamo il punto.sii te stesso Sii te stesso e amati e grazie alla frase di zio Hesse… io avrei messo uomo/donna e stancato/a.
“Non permettere alla donna di cambiarti, quando l’avrà fatto si sarà stancata di te”
Hermann Hesse
Nota: in corsivo trovi le mie considerazioni. Ti auguro una Buona giornata
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By: Maria Giuseppina Biddau Category: Blog
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